Confermato il contingente di posti autorizzati: solo nel sostegno si registra un incremento. Rimodulate le quote per educazione motoria e classi in deroga, ma ad invarianza di spesa. Nessuna manovra espansiva, né di re-investimento nonostante il calo demografico.
FLC NAZIONALE del 28/02/2028
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha convocato le organizzazioni sindacali nel pomeriggio del 27 febbraio 2023 per l’informazione relativa all’organico dei docenti a.s. 2023/2024; sono state illustrate la bozza di Decreto Interministeriale e le tabelle sui contingenti autorizzati suddivisi per regione.
I dati conoscitivi esposti in premessa riportano la forte crisi demografica legata alla denatalità, quantificata nella perdita di circa 120.000 alunni/e rispetto all’anno scolastico in corso, con picchi accentuati nel sud del Paese.
Nonostante questo, si è fatta la scelta di non ridurre la determinazione dell’organico di diritto attuale, sia comune che di potenziamento; sul sostegno la quota è stata incrementata di ulteriori 9.000 posti derivanti dall’attuazione della Legge di bilancio 2021 (legge n.178/2020 art.1 c.960) tale da portarne il fabbisogno da 117.170 a 126.170.
In applicazione del provvedimento normativo e del completo avvio, a regime, dell’educazione motoria nella primaria, vengono definiti gli apporti orari per l’insegnamento che coinvolgerà anche le classi quarte: la stima è di 4.405 posti destinati. (erano 2.247 nell’a.s. 2022/23).
Analogamente, e sempre “nel limite delle risorse finanziarie e strumentali disponibili” è stata calcolata la quota di organico utile per costituire le classi in deroga rispetto ai parametri del DPR 81/2009, cioè quelle cui applicare la riduzione numerica degli alunni sulla base degli indicatori di disagio.
I due contingenti sopra descritti, nelle rispettive finalizzazioni, sono ricavati all’interno dei posti comuni autorizzati dal Decreto Interministeriale MIM-MEF in quanto, viene ribadito, si tratta di operazioni “ad invarianza si dotazione organica complessiva vigente per l’a.s.2022/23”.
Le nostre osservazioni
È stato un incontro insoddisfacente: ancora una volta, l’idea di migliorare il sistema scolastico partendo dalla rilevazione concreta dei fabbisogni rimane sulla carta, scivolando nella prassi della propaganda tra gli avvicendamenti politici.
Non c’è alcun investimento sulla scuola, nessun progetto reale per programmare modifiche strutturali e continuative: solo operazioni contabili di contenimento della spesa, anche a costo di fare scelte regressive rispetto alle attese.
È il caso delle classi in deroga “ai valori di soglia” il cui monitoraggio dovrebbe tenere in considerazione le condizioni socio-economiche e culturali più svantaggiate e il rischio-dispersione scolastica. Lo scorso anno erano 8.741 i posti assegnati che hanno consentito l’avvio di 5.353 classi a parametri ridotti; per l’a.s.2023/24 la previsione è di 6.004 posti per circa 3.105 classi.
Non sono interventi aggiuntivi, bensì restrittivi sull’esistente: significa contrarre più di 2.000 classi già istituite, dalla primaria alla secondaria di II grado, riportandole ai numeri ordinari e venendo meno, così, ai principi che hanno dettato la norma stessa, ovvero “l’efficace fruizione del diritto all’istruzione anche da parte dei soggetti svantaggiati”, con l’aggravante di intervenire in corso d’opera.
Sulla questione dell’educazione motoria “a regime” nelle classi quarte e quinte, abbiamo sollecitato una maggiore chiarezza nelle indicazioni operative da riportare nella nota di trasmissione.
Va assolutamente evitata l’arbitrarietà nella quale si sono mossi gli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali all’inizio di questo anno scolastico, sia riguardo la collocazione delle ore settimanali nel modello adottato, sia (e soprattutto) nella corretta stipulazione dei contratti ai supplenti che deve comprendere le ore di programmazione, oltre alle ore frontali, alla pari di tutti gli altri docenti della scuola primaria.
In questa prima riunione l’amministrazione non ha dato riscontro di una volontà politica diversa dalla precedente: una sorta di conferma dell’operato senza alcun progetto espansivo.
Rimangono molti punti in sospeso che necessitano di approfondimento per i quali, come FLC CGIL e insieme alle altre sigle sindacali presenti, abbiamo chiesto di attivare il confronto nei prossimi giorni.