Dal 28 febbraio cominciano i docenti con tempi molto compressi, a seguire personale educativo e ATA. Contratto, ordinanza ministeriale e nota di trasmissione sono documenti corposi e di non facile lettura: si doveva semplificare. Ferma la nostra contrarietà e il via all’azione legale.
Con la pubblicazione delle OM 45/22 e OM 46/22 e della nota 8204/22 di trasmissione avvenuta in data 25 febbraio 2022 si conferma la tempistica molto ristretta per la presentazione delle domande di mobilità, territoriale e professionale anno scolastico 2022/2023. Per saperne di più.
Chi può presentare domanda
Il nostro fascicolo contiene la sintesi essenziale di tutti i punti principali delle corpose fonti di riferimento (CCNI – Ordinanza Ministeriale e nota di trasmissione) e sarà utile strumento di informazione e consulenza prima di accedere alla procedura.
Informazioni e supporto alla compilazione delle domande nelle nostre sedi territoriali.
Fascicolo mobilità 2022/2023
Quando presentare domanda
Si comincia il 28 febbraio con i docenti, che avranno la funzione aperta fino al 15 marzo, poi il personale educativo dal 1 al 21 marzo e il personale ATA dal 9 al 25 marzo. Nella OM 46/22 si indicano i termini per gli insegnanti di religione cattolica dal 21 marzo al 15 aprile.
Per i docenti, dunque, è un periodo utile di appena 16 giorni come lo scorso anno scolastico, ma senza un incremento numerico di circa 85.000 potenziali interessati in più, ovvero i neo-immessi degli ultimi tre anni.
Come restare aggiornati
Per essere aggiornati sugli aspetti normativi, contrattuali e per la modulistica necessaria alla compilazione delle domande abbiamo realizzato il consueto speciale.
Speciale mobilità 2022/2023
Il nostro commento
L’Ipotesi di CCNI 2022-2025, che come FLC CGIL non abbiamo sottoscritto, prevede l’ordinario accesso alla mobilità ai docenti nominati nel 2019/2020 per completamento del vincolo di permanenza; i docenti nominati nel 2020/2021 e nel 2021/2022 hanno, invece, facoltà di presentare domanda per l’attribuzione della titolarità, ottenuta la quale decorre il triennio previsto ai sensi del DL 73/21 convertito in legge 106/21.
Si tratta di un’interpretazione estensiva che intende il comma 7 dell’art.2 del CCNI come deroga della norma generale definita dal comma 6 precedente. In pratica, pur con l’opportunità data di inserirsi nei movimenti territoriali, i neo-immessi del 2020/2021 che ottengono una nuova sede si vedono applicati due volte i vincoli di legge e le ulteriori limitazioni nelle precedenze, nella mobilità annuale e nei contratti a tempo determinato art.36 del CCNI.
Questo, oltre all’obbligo di permanenza esteso a tutti i docenti su qualsiasi sede ottenuta nei movimenti interprovinciali, le aliquote nei trasferimenti da posto sostegno a comune e l’esclusione dei DSGA neo-assunti, aspetti recepiti dal CCNI sottoscritto invece che superati con un’azione unitaria e determinata, ha motivato la nostra forte contrarietà alla firma e la decisione di intraprendere un’azione legale contro il ministero per comportamento antisindacale.
Abbiamo ribadito, ancora durante la riunione del 23 febbraio 2022 sulla ordinanza ministeriale, la necessità di riaprire la contrattazione per sanare questa ferita, chiarendo la nostra disponibilità ad un confronto su proposte migliorative del testo, abbandonando le vie legali già intraprese. Diversamente, proseguiremo senza sosta nell’interesse esclusivo delle lavoratrici e dei lavoratori danneggiati nei loro diritti e nelle loro aspettative.
Unica nota positiva nel testo della OM 45/22 è stata l’eliminazione di un passaggio che prevedeva la compilazione delle graduatorie interne su Polis in una sola settimana: operazione che avrebbe coinvolto tutti i docenti (circa 700.000) con la compilazione di moduli e dati riferiti all’intera carriera.
Abbiamo criticato la proposta e definito “immotivata” l’urgenza di questo provvedimento che sarebbe stato l’ennesima molestia burocratica per le segreterie chiamate a valutare e validare un rilevante numero di domande e documenti. Ha prevalso la nostra posizione di buon senso che ha convinto il ministero a rimandare con tempi più distesi l’informatizzazione delle graduatorie interne.
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